Agents of S.H.I.E.L.D. (Stagione 1-3)
AoS racconta l’ascesa al comando dello S.H.I.E.L.D. da parte di Phil Coulson il braccio destro di Nick Fury, l’offensiva dell’HYDRA e la seguente sconfitta nonché della comparsa dei mut degli inumani. Salvo poche eccezioni gli agenti sono persone perfettamente addestrate in diversi ambiti e non gente con superpoteri o costumi colorati, anche se un efficiente apporto di effetti speciali e dover pagare pegno all’universo Marvel (per fortuna) ci offre anche un discreto parco avversari anche con superpoteri.
Come intuirete è il serial che meno entusiasma chi scrive questo articolo, portate pazienza.
Temi
- Spionaggio: purtroppo sono poche le puntate che rispecchiano il tema portante della serie, ma quando succede è godibile. Doppio gioco, piani che vanno a rotoli, tecnologia alla Mission Impossible ci sono tutti. L’assortimento di competenze dei vari personaggi permette la costruzione di situazioni dove ogni membro del gruppo anche il tecnico nerd è utile.
- Inganno: vivere in un mondo di spie ovviamente mette una certa pressione sui rapporti sociali, e quando non puoi nemmeno fidarti di coloro per cui lavori la situazione si fa tesa. In tutta la serie la gerarchia dell’inganno si manifesta continuamente mettendo a dura prova la fiducia nel prossimo anche se si tratta di un amico o collega, dal più insignificante agente fino al capo stesso dello S.H.I.E.L.D. e oltre, con un interessante retrogusto di paranoia. Hail Hydra!
Temi secondari
- Minaccia inumana: il ruolo dei Mutanti nel MCU Marvel è ostacolato da questioni di sfruttamento di diritti dei personaggi e quindi il ruolo di sfigati/incompresi/braccati è capitato agli Inumani. AoS si sobbarca quindi l’onere di introdurre nel MCU la” comunità di gente con superpoteri” e la loro potenziale minaccia per l’ordine costituito. Diverse fazioni, governative e non, si scontrano per controllare il potenziale inumano e piegarlo a proprio vantaggio. Ovviamente gli Inumani non ci stanno e saranno disposti a fare qualsiasi cosa (specialmente grandi sciocchezze) per evitare di fare la fine
dei mut delle cavie.
- Esplorazione di nuovi mondi: la sottotrama Kree e il cattivo della terza stagione portano i protagonisti là dove nessun uomo era mai giunto prima… beh più o meno. Non si tratta di viaggi spaziali ma l’incontro/scontro con le civiltà aliene c’è tutto.
Considerazioni varie
Le vicende dell’agenzia di spionaggio più famosa dell’universo Marvel si dipana (o contorce) in questo serial dalla qualità altalenante. Lanciata a seguito del successo del primo Avengers cinematografico AoS ha la principale funzione di essere un (purtroppo blando) riempitivo tra un film dell’universo Marvel e l’altro, rimanendo così perfettamente stritolato tra la voglia di raccontare qualcosa di interessante e il dovere di mantenere la testa bassa per non incasinare la continuity del MCU.
Il più grosso problema di AoS è finire spesso per essere un enorme filler tra un film e l’altro del MCU, con ampi spazi “soap” e improvvise impennate di accadimenti drammatici che troppe volte accadono fuori scena. I personaggi all’inizio sembrano il cast di NCIS in chiave fumettone (l’agente d’azione, i nerd scientifici, il capo imperturbabile…) poi per fortuna (ma lentamente) emergono caratterizzazioni interessanti. Probabilmente meno episodi per stagione e uno strutturazione più compatta avrebbero giovato alla serie.
È appena iniziata la 4 stagione, che oltre scombinare un po’ le cose in casa S.H.I.E.L.D. introduce anche <rullo di tamburi> Ghost Rider (Robbie Reyes non Jhonny Blaze). Rimpiangeremo Nicholas Cage?